L'idea è di inventare delle nuove storie ispirate dalle e alle opere dei grandi architetti di ieri-oggi e domani, per condividere con voi un'altra passione...con un pizzico di ironia!
Kazujo Sejima
La piccola Kazujo amava il tè ma ancor di più apprezzava il rituale che lo accompagna...il vapore della teiera fumante, gli aromi fruttati che riempiono la stanza, i piccoli sorsetti e le parole sussurrate; le mancava solo qualche amico con cui assaporare i minuti più dolci delle sue giornate.
Un giorno il nonno vedendola triste e malinconica, fece una piccola magia. Spense tutte le luci e in quell'atmosfera impalpabile le sue mani così grandi e forti fecero apparire e scomparire tanti animaletti: cani, coniglietti saltellanti e colombe...le sembrava di volare!
Rimasta sola, provò di nuovo quel giochino ma con lei la stanza si animava di cani senza orecchie, conigli sgangherati e colombe con un'ala ferita. Dopo aver provato e riprovato quando stava per perdere ogni speranza, vide poggiata ad un fiore una farfalla dal battito di ali così veloce da riuscir in realtà a scorgere solo la sua ombra...poi ne vide un'altra e un'altra ancora. Le leggere pareti di carta sembravano un bosco incantato. Ogni sera, quando la mamma tornava a casa le raccontava di quelle avventure, dei posti che abitava e delle corse a perdifiato inseguendo quelle eleganti creature.
Crescendo non dimenticò l'incanto di quei giorni anzi promise a se stessa che in ogni paese avrebbe ricreato quella stanza magica abitata da farfalle...se non ci credete fatevi un giro di notte e cercatela!
Questa è l'ultima storia di "inizi di un Archistar" pubblicata sul blog, non disperate presto arriveranno delle belle novità!